L'alimentazione - pasticceria inclusa - da un'angolazione completamente nuova: è quanto propone Anna Sartori, affermata pasticcera ma anche studiosa e naturopata, nel suo libro “Il metodo FEIS”. Un metodo, appunto (non una dieta, non un regime) che porta ciascuno di noi ad individuare il proprio profilo alimentare, aumentando la consapevolezza di se stessi.
In questo libro l'autrice si propone di rileggere le tante informazioni che abbiamo sul tema dell’alimentazione, creare armonia tra loro e suggerire a ciascuno un metodo per conoscersi attraverso il cibo. Partendo dalla propria esperienza personale e dagli studi in ambito alimentare, Anna Sartori svela pagina dopo pagina il metodo FEIS, acronimo per Fisico, Emotività, Intelletto, Spirito. Queste quattro componenti distinguono la relazione con il cibo, dalle materie prime alla preparazione, fino alla scelta, la degustazione e l’assimilazione. Attraverso il metodo Feis, ciascuno può perfezionare la propria relazione con il cibo e viverla in perfetta armonia.
Una teoria tutt'altro che astratta: nella pasticceria di famiglia a Erba (Como) Anna mette in pratica il suo metodo sotto più punti di vista: “Non snaturo le ricette tradizionali, perché si tratta delle nostre radici e le nuove generazioni non devono perderle in quella forma, ma studio costantemente per avere risultati sempre migliori dal punto di vista del gusto e dell'assimilazione, applicando la mia conoscenza scientifica. Ad esempio, per i lievitati prevedo tempi di lievitazione più lunghi, e in generale lavoro nella direzione di un'alimentazione energetica e funzionale”.
Il tutto, in uno scenario che non prevede una 'cultura del senza': “Dico sempre che è importante il principio di alternanza/varianza: ampliare, non ridurre. Il cibo è espansione, questo è il salto culturale che dobbiamo fare - ci racconta la stessa Anna - Inoltre, anche il dolce è nutrimento: non è uno 'strappo', un di più, anzi è parte essenziale del nostro modo di alimentarci. Anche perché non va dimenticato il piacere legato alla nutrizione”.
Nessun ingrediente viene 'demonizzato' o eliminato nella Pasticceria targata Anna Sartori, ma troviamo un'ampia gamma di materie prime nei suoi dolci, in applicazione del principio di alternanza/varianza: farine di riso o alternative in luogo di quella tradizionale, o ancora pasta di mandorla al posto del burro.
Anna, quali sono stati gli studi che l'hanno portata ad un'elaborazione tanto innovativa quanto multidisciplinare?
Sicuramente è stata fondamentale la preparazione universitaria, che mi ha dato le basi scientifiche. Ho infatti frequentato la facoltà di agraria, con tutto il bagaglio tecnico di questa facoltà, dalla biochimica alla nutrizione. C'è stato poi il mio percorso di consulenza presso grandi aziende, che mi ha permesso di confrontarmi con il principio della complessità: un elemento per me fondamentale, secondo il quale l'approccio all'essere umano non è solo scientifico. Di qui, i miei studi di naturopatia prima e di medicina cinese poi: questi hanno completato la mia formazione consentendomi di comprendere altri aspetti dell'essere umano, tra cui, non ultimi, quelli emozionali.
Un modo di pensare abbastanza innovativo, per il pensiero occidentale tout court
Certo, anche se negli ultimi tempi in realtà ci stiamo “integrando” con la filosofia della medicina orientale, che sta dimostrando con prove scientifiche la sua efficacia. Una disciplina che ha oltre duemila anni e oggi è più attuale che mai.
E il metodo FEIS in tutto questo come si colloca?
FEIS richiama tutti gli aspetti che compongono l'interiorità dell'essere umano: Fisico, Emotività, Intelletto, Spirito. Ho imparato, attraverso i miei studi, che l'essere umano non è valutabile da un solo punto di vista: così come non è solo materia, altrettanto non è solo emotività o spiritualità.
Similmente, il cibo si declina in differenti categorie: emozionale, tradizionale, e avanguardia. Ogni preparazione ha in sé tutti gli aspetti, con una preponderanza di uno piuttosto che dell'altro a seconda della circostanza. Pensiamo a una torta di compleanno: ha ovviamente in sé tutte e tre le componenti, ma l'aspetto emotivo sarà quello preponderante”.
Perchè leggere il metodo FEIS?
Per soddisfare il desiderio di conoscersi meglio: attraverso il cibo ci si interroga su se stessi. Quello iniziato con questo libro è un processo ancora “in fieri”, un lungo percorso di ricerca, di messa in discussione.
Ci lascia con un consiglio?
“Un detto recita: colazione da re, pranzo da principe, cena da povero. È quello che proponiamo nel nostro locale: le colazioni sono ricchissime e quello che suggerisco come linea guida per alimentarsi in modo salutare”.